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Un anno fa mio padre mi ha detto "io l'anno prossimo organizzo il coast to coast....chi c'e' c'e'!!". Senza pensarci due volte ho detto "io ci sono!"

martedì 16 agosto 2011

Giorni 18,19,20,21. Da San Bernardino (a San Diego, da San Diego) a Santa Monica.

Da San Bernardino (la ridentisssssssssima cittadina) abbiamo ri-abbandonato la Route 66 per una tappa del tutto imprevista. Abbiamo deciso infatti di fare una notte a San Diego, avendo piu' volte sentito dei commenti positivi sulla citta' californiana. Appena arrivati in citta', a dire il vero, siamo rimasti spaesati in quanto non capivamo dove fosse nascosta la sua bellezza...palazzi malandati ne' alti ne' bassi, qualche grattacielo e facce strane in giro. Complice anche il tempo grigio San Diego a prima vista non ci ha fatto un bell'effetto. Ma come molti dicono, il libro non si giudica dalla copertina e ci e' bastato andare alla prima pagina per cominciare a rivalutarla. Una volta letto il libro intero non volevamo piu' andarcene. Cercando un albergo, siamo arrivati sulla zona del porto e siamo rimasti a bocca aperta nell'ammirare l'enorme portaerei Midway, usata durante la seconda guerra mondiale e ora, in pensione, trasformata in museo.

Dopo aver scelto l'Hyatt hotel come dimora (chiedendo un piano alto in modo da avere un bel panorama sulla baia) abbiamo iniziato il nostro giro a piedi, finendo poi pero' col prendere il bus turistico (almeno non era come tutti gli altri rossi a due piani, ma sembrava piu' un vecchio filobus): scelta turistica ma azzeccata, avendo solo poche ore per esplorare la citta'. Soddisfatti della nostra scelta, siamo riusciti a buttare l'occhio piu' o meno in tutti i punti salienti. San Diego e' dunque una citta' che offre di tutto, dalla skyline all'isola residenziale con spiaggia chilometrica (Coronado Island), da Little Italy all'Old Town
messicana, dal parco che sembra una giungla con tanto di musei d'arte ad un'allegra downtown con case basse che ricorda New Orleans.
La vista dall'albergo, by day...
...e by night.
La sera siamo stati al Seaport Village, un villaggetto sul mare con negozi e ristoranti dove abbiamo mangiato in un ristorante che sembrava dovesse crollare da un momento all'altro, essendo di legno e completamente palafittato sull'acqua ma dove abbiamo mangiato ottimi scampi e granchio.

Il giorno dopo ci siamo rimessi in viaggio e, la scelta e' stata ardua, abbiamo preferito proseguire sulla Pacific Coast Highway invece che riprendere subito la Route 66, che abbiamo poi recuperato nei pressi di Hollywood. Siamo dunque passati per le famose spiagge californiane come Laguna Beach, Newport Beach e Long Beach, dove ci siamo fermati per un caffe e dove abbiamo avuto un assaggio della vera vita californiana da spiaggia : surf, basket sui campi di cemento a ridosso della sabbia, gente che corre e che va in bici sulle piste ciclabili e colline ipertrasudanti di alberghi e villette. Mica se la passeranno male sti californiani......
Dopo piu' di 4000 miglia dal Giorno 1 arriviamo al punto di arrivo, che e' il traguardo di tutti coloro che percorrono la 66: il molo di Santa Monica. Dopo una rapida sistemata in albergo abbiamo subito fatto una passeggiata sulla spiaggia, larga almeno 300 metri e lunga...be' non si puo' assolutamente dire quanto sia lunga, ne' da una parte ne' dall'altra si vede la fine. Lungo il molo, come lungo la strada principale, la 3rd, ci sono intrattenitori di ogni tipo, pagliacci che fanno i palloncini, persone travestite in ogni modo che ballano, artisti quasi veri che se la cavano ottimamente nel canto e nel ballo che accompagnano le passeggiate dei locali e dei turisti di giorno e di notte.


La giornata di ieri e' stata dedicata al parco degli Universal Studios, tra attrazioni ispirate ai film piu' famosi, musicals, spettacoli e visita agli studios della Universal (si, avete presente quando guardate un film e prima che cominci c'e' quel filmato con la luce flashante e il mappamondo che gira? Si ecco quelli). Anni fa, visitammo gia' questi Studios e tornandoci avevamo in testa qualche ricordo. Moltre attrazioni sono state sostituite, in quanto essendo ispirate a successi cinematografici, devono essere al passo coi tempi per attirare anche le nuove generazioni. Fanno capolino dunque un ottovolante virtuale 3D dei Simpson, un rollercoaster de The Mummy e uno spettacolare 3D a 360 gradi di King Kong (il nuovo King Kong, quello dove lo scimmione ha a che fare coi dinosauri). E' sparito uno dei primi virtual rollercoaster ispirato a Ritorno al Futuro (se a un bambino chiedi cos'e' ti dice "Ritorno a cheeeee?) e il vecchio e caro King Kong meccanico (che pero', a quanto pare e' stato distrutto in un incendio che ha colpito gli Studios nel Luglio 2008). Sopravvive ai cambiamenti, invece, l'attrazione di Jurassic Park. Interessante la visita agli Studios veri e propri dove si possono vedere alcuni set cinematografici e di serie Tv, la simulazione di un'inondazione e l'esplosione di un paio di macchine.
L'attrazione di Jurassic Park, impossibile uscirne non fradici.
La vera sorpresa di questo pezzo di California e' stata la meta di stamattina, ossia Venice Beach. Gia' intravista in qualche telefilm, suggerita da Dave (il ragazzo-guida del Gran Canion) e nominata dalla mia amica Sara per i suoi surfisti, non me la sono lasciata sfuggire. Venice Beach e' decadente e particolare, sembra una cittadina dove non c'e' controllo, dove non ci sono regole ma dove nessuno sembra nuocere a nessuno. Artisti di strada, barboni, surfisti, ciclisti, rasta, skaters, giovani, meno giovani, bianchi e neri si incontrano lungo questa via dove non mancano mai la musica e la fantasia. Colorata e affascinante Venice e' un posto che non pou' non essere visto se si passa sulla West Coast. Ma lascero', in questo caso, parecchio spazio alle immagini.












Lasciata Venice abbiamo percorso le vie interne di Beverly Hills, giusto per capire come alloggiano i veri ricchi (che poi si vede poco visto che le ville sono tutte circondate da megacespuglioni e alberi), fino ad arrivare a Hollywood, dove ogni angolo che giri trovi o qualcuno vestito da Michael Jackson o da Marilyn o, novita' degli ultimi anni, da Lady Gaga. Stasera abbiamo optato per una cena in uno dei nostri posti preferiti. Anni e anni fa quando andammo a San Francisco, rimanemmo folgorati dal ristorante "Bubba Gump Shrimp e CO", tratto dal famoso film Forrest Gump. Con sorpresa e anche una punta di delusione abbiamo scoperto che non era l'unico ma bensi' si tratta di una catena. L'abbiamo infatti ritrovato a Chicago e qui a Santa Monica, dove l'abbiamo scelto per un'ottima cena a base di, inutile dirlo, gamberi.


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