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Un anno fa mio padre mi ha detto "io l'anno prossimo organizzo il coast to coast....chi c'e' c'e'!!". Senza pensarci due volte ho detto "io ci sono!"

giovedì 11 agosto 2011

Giorni 15,16,17. Da Sedona (a Las Vegas, da Las Vegas) a San Bernardino.

Tre giorni fa abbiamo lasciato Sedona per dirigerci verso Ovest. Abbiamo ritrovato le follie della Route 66, chioschetti abbandonati, rottami, citta' fantasma e le varie particolarita' che sono peculiari della Mother Road.




Lungo la strada ci imbattiamo in alcune particolari caverne che, pur non essendo nulla di particolare a livello naturale (le caverne incontrate sulla strada per Carthage erano molto piu' belle) sono state rese interessanti soprattutto per lo sfruttamento che ne e' stato fatto: innanzitutto nella caverna piu' grande di questo complesso sono state riposte tonnellate di acqua, crackers e caramelle confezionate per un'eventuale catastrofe naturale/guerra nucleare per mantenere in vita 200 persone per 2 settimane (c'e' proprio un sito dove ci si puo' iscrivere pagando fior di soldi per garantirsi un posto nel caso venga annunciata l'apocalisse...solo gli americani potevano fare una cosa del genere). Secondo, all'interno di un'altra caverna e' stata costruita una stanza d'albergo dove per 700 dollari a notte possono soggiornare fino a 6 persone. Ottimo per 6 amici che vogliono festeggiare un compleanno raccontandosi storie di paura in una grotta con tutti i comfort del caso: servizio "in grotta", Tv al plasma, doccia e climatizzatore.
700 dollari e potete soggiornare in 2 fino a 6 persone dentro una caverna!
Acqua e cibo per sopravvivere 2 settimane con altre 199 persone.
E' ormai pomeriggio quando decidiamo che c'e' abbastanza tempo per raggiungere Las Vegas, in modo da passarci 2 notti invece che una sola. Attraversiamo il deserto roccioso del Nevada e ci ritroviamo nella citta' della perdizione, dove non si sa mai che ore sono. Las Vegas e' un immenso parco giochi per adulti fatto di luci e musica, alberghi spettacolari e divertimento. Decidiamo di percorrere tutta la Strip (la strada dove ci sono i grandi alberghi) e di dare un occhio a tutti gli hotel prima di sceglierne uno. Decidiamo poi per il New York-New York, l'unico che si rivela realmente "a tema" sia nella parte esterna che nella parte interna.
Il NYNY di Las Vegas.
La vista dalla stanza.

 Ci sono 2 curiosita' su Las Vegas: la prima e' che pernottare a Las Vegas costa meno che fare una notte a Rimini (difatti una stanza da 4 posti al 35esimo piano della Chrysler Tower del NYNY -e scusate se e' poco- costa 80 dollari), la seconda e' che in tutti i casino' dentro gli alberghi non filtra la luce naturale e non ci sono orologi, in modo da non far capire agli accaniti giocatori che in realta' stanno spendendo giorno e notte (e tanti tanti dollari) attaccati ad una macchinetta o ad un tavolo da Black Jack. La prima sera giriamo la citta', macinando chilometri e chilometri a piedi prima di trovare un posto con meno di 45 minuti di attesa per mangiare, finendo in un buon messicano, all'aperto, davanti alle fontane spettacolari dell'hotel Bellagio. Il giorno dopo invece ci dirigiamo verso l'hotel Stratosphere per salire al 112esimo piano della sua torre dove ci sono 3 attrazioni da luna park mozzafiato. Qui conosciamo Marco e Roberto, due simpatici ragazzi torinesi con i quali passiamo qualche ora tra le varie attrazioni e che speriamo di ritrovare a San Diego domani.






A Las Vegas ogni sera c'e' l'imbarazzo della scelta per quanto riguarda l'intrattenimento e noi abbiamo optato per lo spettacolo " KA' " del Cirque Du Soleil nell'hotel MGM Grand. Uno spettacolo meraviglioso e affascinante, con acrobati  e scenografie da togliere il respiro.

Oggi siamo partiti da Las Vegas verso le 10 del mattino, pensando di avere davanti a noi un'altra giornata easy. Invece oggi abbiamo capito il motivo per cui e' meglio percorrere la Route 66 dalla East Coast alla West.....in California la Mother Road non finisce mai. Distese e distese di strada lunga e dritta....ma quando dico lunga intendo mooooolto lunga e quando intendo dritta intendo mooooolto dritta! Un povero router che inzia la Route 66 da Los Angeles si chiedera' probabilmente chi gliel'ha fatto fare. Noi invece sappiamo che e' l'unica tappa che puo' risultare un po' "pesante". In realta' la giornata e' cominciata piacevolmente, lasciando la Strip di Las Vegas alle nostre spalle e ritrovando lo spirito della 66 (che a Las Vegas, vi assicuro, e' molto facile scordarselo) arrivando nella particolarissima cittadina di Oatman che c'era gia' stata decantata da Gary, il simpatico vecchino dell'Oklahoma. Entrando nella cittadina, composta da una sola via, si capisce subito che c'e' fermento. Parcheggiamo la macchina e percorriamo qualche metro a piedi....davanti a noi si apre una strada che ci mostra i veri abitanti di Oatman: degli Asini che molto tranquillamente passeggiano sereni per la strada, dando confidenza e talvolta anche cercando le attenzioni dei passanti. Asini grandi, piccoli, grigi, bianchi e neri. E con una particolarita': su alcuni di loro, principalmente sugli asini cuccioli, c'e' appiccicato un adesivo sulla fronte con scritto "Please, don't feed me (perfavore, non datremi da mangiare)".

Il povero asino con l'adesivo "don't feed me".


Passata questa curiosa citta' in stile Saloon ma con l'aggiunta degli asinelli, ci rimettiamo on the road e da qui comincia il calvario californiano. L'entrata in California e' stata accompagnata da diverse canzoni a tema (perdonatemi ma quella che ho voluto ascoltare al confine non e' stata "Hotel California" o "California Dreamin'", ma bensi'  "California" che molti ricorderanno come sigla del telefilm O.C.....perdonatemi ma sognavo di farlo!!!) ma questo entusiasmo iniziale e' stato smorzato dalla strada infinita che ci ha portati a San Bernardino dove siamo arrivati dopo ore. Ma le avventure (che oggi definirei quasi Fantozziane) non finiscono qui. Arriviamo, piuttosto stanchi, nella "fantastica" e oltremodo ridente cittadina di San Bernardino che non ha nulla da invidiare a Gratosoglio (i Milanesi capiscono) nella speranza di trovare un motel. Preciso che siamo usciti dalla Route 66 per dirigerci verso San Diego, dove abbiamo deciso di pernottare domani notte (prima di andare a Los Angeles, essendo in anticipo di un giorno).  Giriamo dunque per la fantastica San Bernardino (l'unica cosa degna di nota in questo posto e' il primo fast food dei fratelli McDonald. Da qui e' iniziato tutto.) per un'ora senza trovare nulla e decidiamo poi di rimetterci sulla Freeway nella speranza di trovare un motel sulla strada. Vediamo, come un miraggio, un cartello dell'Holiday Inn Express e ci buttiamo a capofitto nell'uscita della Freeway per raggiungerlo. Tutti contenti di aver finalmente trovato un posto per la notte, entriamo e chiediamo una stanza. La ragazza della reception tutta sorridente ci dice che all'interno dello stabile c'e' una fuga di gas e che per questo stanno evacuando l'hotel. Non sapendo se ridere o se piangere (abbiamo riso) chiediamo indicazioni per un altro hotel e ci rimettiamo in macchina. Nonostante le indicazioni spannometriche della ragazza dell'Holiday Inn troviamo finalmente il motel che ci ospita stasera, che si rivela abbastanza carino, in un sobborgo di questa "meravigliosa" cittadina che e' San Bernardino.

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